Come Abbinare le Texture: Guida all'Armonia Visiva nell’Interior Design

/ maggio 12, 2025

 


Nell’ambito della progettazione d’interni, il tessile rappresenta molto più di un semplice dettaglio decorativo: è uno strumento potente per definire stile, atmosfera e identità degli spazi. L’abbinamento di texture, pattern e materiali richiede sensibilità estetica, ma anche metodo e conoscenza delle regole base della percezione visiva. In questa guida, tratta dalla lezione dell’Accademia Telematica Europea, esploriamo come accostare le texture in modo armonico ed efficace, con esempi pratici e suggerimenti applicabili a diversi contesti progettuali.

Partire da un punto focale: divano e parete

Uno degli elementi da cui spesso si parte nella progettazione tessile di un ambiente è il divano, accostato al suo sfondo, ovvero la parete. Questa combinazione rappresenta un punto di partenza fondamentale per comprendere la relazione tra “figura” (l’arredo) e “sfondo” (l’ambiente).

Un primo caso semplice riguarda l’accostamento di un elemento colorato a uno neutro. Se si sceglie di porre il colore sul divano, questo diventa immediatamente il protagonista dello spazio. Al contrario, una parete colorata con un divano neutro sposta l’attenzione sul contesto architettonico. Il colore saturo, infatti, ha una priorità visiva che cattura lo sguardo, mentre le tonalità neutre lasciano spazio agli altri elementi decorativi.

Esempi pratici: quando il colore fa la differenza

Immaginiamo un divano giallo su sfondo bianco: attira subito l’attenzione, ma impone una coerenza nell’intero arredamento per non rendere l’ambiente sbilanciato. Per controbilanciare, si possono inserire richiami di giallo in altri dettagli, come cuscini, quadri o vasi.


Oppure, si può invertire la logica: una parete colorata (ad esempio gialla) con arredi chiari, come un tavolo bianco o sedie di design. Questa soluzione, oggi molto in voga, restituisce un ambiente dinamico e contemporaneo, in cui le aperture architettoniche (porte, finestre) assumono nuova importanza e diventano parte del progetto.

Due colori a confronto: chi vince?

Quando si utilizzano due colori differenti, come un tono chiaro e uno scuro, è importante considerare il loro effetto visivo. Un colore scuro sul divano rende l’arredo visivamente “pesante”, mentre usato sulla parete crea un effetto raccolto e avvolgente. Un colore chiaro, invece, tende sempre a emergere, soprattutto se messo in contrasto con superfici più scure.


Un esempio efficace: una poltrona rosa chiaro su una parete blu intenso. In questo caso, la poltrona viene messa in risalto, magari con una luce direzionata che ne enfatizza le forme. 


Al contrario, un divano scuro su parete chiara può dare un senso di solidità e struttura, pur mantenendo luminosità nell’ambiente.



Saturazione e armonia cromatica

Un altro fattore fondamentale da considerare è il grado di saturazione dei colori. Se si accostano due tonalità, una più intensa e una desaturata, la prima dominerà sempre la scena. 


Una parete desaturata può diventare la cornice ideale per un divano vivace, mentre un arredo desaturato su parete intensa rischia di “scomparire”. 




La chiave è l’armonia cromatica, che si può ottenere scegliendo tinte affini, “imparentate”, magari appartenenti allo stesso range della ruota dei colori.

L’universo dei pattern e delle texture complesse

La situazione si complica (e si arricchisce) quando entrano in gioco pattern decorativi e texture complesse, come quelle di carte da parati o tessuti jacquard. La regola d’oro è evitare l’uso della stessa texture su più superfici: l’effetto “camaleonte” disorienta e confonde lo sguardo. Meglio abbinare pattern a tinte unite, scegliendo colori presenti nella texture stessa.

Per esempio, una carta da parati con motivi blu può essere ben accompagnata da un divano turchese o in una tonalità di blu polvere. In questo modo si costruisce una connessione visiva che mantiene equilibrio e coerenza.

Gestire più texture in uno spazio

Quando le texture diventano tre — due tinte unite e una fantasia — la regola è semplice: le tinte unite devono essere coordinate con la fantasia. Disporre la texture decorativa al centro (ad esempio su un cuscino o un tappeto) può aiutare a separare le due tinte, creando movimento e varietà. Se una delle due è neutra, la composizione diventa ancora più flessibile.

Nel caso di due texture e una tinta unita, quest’ultima dovrebbe fungere da “paciere visivo”, ossia da elemento di raccordo tra le due superfici texturizzate. Una tinta neutra è perfetta in questo ruolo, perché consente agli occhi di riposarsi, bilanciando lo stimolo visivo delle texture.

Accostare pattern diversi: scala, forma e direzione

Nel mix di pattern diversi, conta molto la scala del disegno. Un tessuto con fiori grandi, ad esempio, si abbina meglio a uno con motivi più piccoli, che da lontano possono sembrare quasi una tinta unita. È invece sconsigliato usare pattern della stessa dimensione, poiché tendono a disturbarsi reciprocamente.

Un’altra regola importante riguarda la forma del pattern: meglio non mescolare pattern geometrici (come righe, griglie o cerchi) con pattern organici (fiori, foglie, arabeschi), perché i primi creano una forte direzionalità che compete con la naturale fluidità degli altri.

Quando il pavimento è un problema… o un’opportunità

E se il pavimento è “impossibile”? Cotto rosa anni ’90, cementine vintage o graniglie difficili da armonizzare? In questi casi, la soluzione non è nasconderli, ma valorizzarli con una moodboard coerente. Un pavimento in cotto, ad esempio, si sposa bene con toni cipria, verde salvia o boho chic. Una cementina rosa può trovare nuova vita accanto a complementi in colori complementari o neutri, magari con arredi vintage o in legno naturale.

L’obiettivo è trasformare un vincolo in punto di forza, rendendo ogni ambiente unico, autentico e pieno di personalità.

Esercizio creativo: progettare da una difficoltà

Un ottimo esercizio per sviluppare occhio critico e sensibilità progettuale consiste nello scegliere due pavimenti e due tappeti “difficili”, e realizzare una moodboard per ciascuno, che ne valorizzi stile e colori. Non servono decine di elementi: bastano pochi arredi ben pensati (un divano, una tenda, una lampada, un quadro) per creare un’atmosfera coerente. Pensate a contesti dove la modernità non è la priorità, come una casa rurale o un bed and breakfast eclettico.

Questo tipo di esercizio stimola la creatività e aiuta a sviluppare un linguaggio visivo personale, indispensabile per ogni interior designer. Perché la texture, più che un dettaglio, è una voce che parla allo stile.

Buon lavoro e… al prossimo articolo!


Gabriella Alison Cevrero 




 


Nell’ambito della progettazione d’interni, il tessile rappresenta molto più di un semplice dettaglio decorativo: è uno strumento potente per definire stile, atmosfera e identità degli spazi. L’abbinamento di texture, pattern e materiali richiede sensibilità estetica, ma anche metodo e conoscenza delle regole base della percezione visiva. In questa guida, tratta dalla lezione dell’Accademia Telematica Europea, esploriamo come accostare le texture in modo armonico ed efficace, con esempi pratici e suggerimenti applicabili a diversi contesti progettuali.

Partire da un punto focale: divano e parete

Uno degli elementi da cui spesso si parte nella progettazione tessile di un ambiente è il divano, accostato al suo sfondo, ovvero la parete. Questa combinazione rappresenta un punto di partenza fondamentale per comprendere la relazione tra “figura” (l’arredo) e “sfondo” (l’ambiente).

Un primo caso semplice riguarda l’accostamento di un elemento colorato a uno neutro. Se si sceglie di porre il colore sul divano, questo diventa immediatamente il protagonista dello spazio. Al contrario, una parete colorata con un divano neutro sposta l’attenzione sul contesto architettonico. Il colore saturo, infatti, ha una priorità visiva che cattura lo sguardo, mentre le tonalità neutre lasciano spazio agli altri elementi decorativi.

Esempi pratici: quando il colore fa la differenza

Immaginiamo un divano giallo su sfondo bianco: attira subito l’attenzione, ma impone una coerenza nell’intero arredamento per non rendere l’ambiente sbilanciato. Per controbilanciare, si possono inserire richiami di giallo in altri dettagli, come cuscini, quadri o vasi.


Oppure, si può invertire la logica: una parete colorata (ad esempio gialla) con arredi chiari, come un tavolo bianco o sedie di design. Questa soluzione, oggi molto in voga, restituisce un ambiente dinamico e contemporaneo, in cui le aperture architettoniche (porte, finestre) assumono nuova importanza e diventano parte del progetto.

Due colori a confronto: chi vince?

Quando si utilizzano due colori differenti, come un tono chiaro e uno scuro, è importante considerare il loro effetto visivo. Un colore scuro sul divano rende l’arredo visivamente “pesante”, mentre usato sulla parete crea un effetto raccolto e avvolgente. Un colore chiaro, invece, tende sempre a emergere, soprattutto se messo in contrasto con superfici più scure.


Un esempio efficace: una poltrona rosa chiaro su una parete blu intenso. In questo caso, la poltrona viene messa in risalto, magari con una luce direzionata che ne enfatizza le forme. 


Al contrario, un divano scuro su parete chiara può dare un senso di solidità e struttura, pur mantenendo luminosità nell’ambiente.



Saturazione e armonia cromatica

Un altro fattore fondamentale da considerare è il grado di saturazione dei colori. Se si accostano due tonalità, una più intensa e una desaturata, la prima dominerà sempre la scena. 


Una parete desaturata può diventare la cornice ideale per un divano vivace, mentre un arredo desaturato su parete intensa rischia di “scomparire”. 




La chiave è l’armonia cromatica, che si può ottenere scegliendo tinte affini, “imparentate”, magari appartenenti allo stesso range della ruota dei colori.

L’universo dei pattern e delle texture complesse

La situazione si complica (e si arricchisce) quando entrano in gioco pattern decorativi e texture complesse, come quelle di carte da parati o tessuti jacquard. La regola d’oro è evitare l’uso della stessa texture su più superfici: l’effetto “camaleonte” disorienta e confonde lo sguardo. Meglio abbinare pattern a tinte unite, scegliendo colori presenti nella texture stessa.

Per esempio, una carta da parati con motivi blu può essere ben accompagnata da un divano turchese o in una tonalità di blu polvere. In questo modo si costruisce una connessione visiva che mantiene equilibrio e coerenza.

Gestire più texture in uno spazio

Quando le texture diventano tre — due tinte unite e una fantasia — la regola è semplice: le tinte unite devono essere coordinate con la fantasia. Disporre la texture decorativa al centro (ad esempio su un cuscino o un tappeto) può aiutare a separare le due tinte, creando movimento e varietà. Se una delle due è neutra, la composizione diventa ancora più flessibile.

Nel caso di due texture e una tinta unita, quest’ultima dovrebbe fungere da “paciere visivo”, ossia da elemento di raccordo tra le due superfici texturizzate. Una tinta neutra è perfetta in questo ruolo, perché consente agli occhi di riposarsi, bilanciando lo stimolo visivo delle texture.

Accostare pattern diversi: scala, forma e direzione

Nel mix di pattern diversi, conta molto la scala del disegno. Un tessuto con fiori grandi, ad esempio, si abbina meglio a uno con motivi più piccoli, che da lontano possono sembrare quasi una tinta unita. È invece sconsigliato usare pattern della stessa dimensione, poiché tendono a disturbarsi reciprocamente.

Un’altra regola importante riguarda la forma del pattern: meglio non mescolare pattern geometrici (come righe, griglie o cerchi) con pattern organici (fiori, foglie, arabeschi), perché i primi creano una forte direzionalità che compete con la naturale fluidità degli altri.

Quando il pavimento è un problema… o un’opportunità

E se il pavimento è “impossibile”? Cotto rosa anni ’90, cementine vintage o graniglie difficili da armonizzare? In questi casi, la soluzione non è nasconderli, ma valorizzarli con una moodboard coerente. Un pavimento in cotto, ad esempio, si sposa bene con toni cipria, verde salvia o boho chic. Una cementina rosa può trovare nuova vita accanto a complementi in colori complementari o neutri, magari con arredi vintage o in legno naturale.

L’obiettivo è trasformare un vincolo in punto di forza, rendendo ogni ambiente unico, autentico e pieno di personalità.

Esercizio creativo: progettare da una difficoltà

Un ottimo esercizio per sviluppare occhio critico e sensibilità progettuale consiste nello scegliere due pavimenti e due tappeti “difficili”, e realizzare una moodboard per ciascuno, che ne valorizzi stile e colori. Non servono decine di elementi: bastano pochi arredi ben pensati (un divano, una tenda, una lampada, un quadro) per creare un’atmosfera coerente. Pensate a contesti dove la modernità non è la priorità, come una casa rurale o un bed and breakfast eclettico.

Questo tipo di esercizio stimola la creatività e aiuta a sviluppare un linguaggio visivo personale, indispensabile per ogni interior designer. Perché la texture, più che un dettaglio, è una voce che parla allo stile.

Buon lavoro e… al prossimo articolo!


Gabriella Alison Cevrero 




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La Giornata Mondiale del Colore, che si celebra ogni 6 maggio, è l'occasione ideale per riflettere sul potere che il colore esercita non solo nel design e nell'interior design, ma anche nel marketing e nella comunicazione visiva.

Conosciuta anche come World Kids Colouring Day, questa ricorrenza, nata nel 2008 su iniziativa dell’azienda tedesca Staedtler, ha un cuore pulsante: i bambini. Attraverso pastelli, pennarelli e tempere, i più piccoli danno sfogo alla loro fantasia, esplorando il mondo in modo universale e democratico. Ma il colore non è solo gioco: è espressione, identità e persino un ponte verso un mondo più equo.

Come color consultant e designer, considero ogni scelta cromatica come un atto di grande responsabilità. Il colore ha il potere di suscitare emozioni, influenzare le decisioni e stabilire connessioni profonde con le persone. Un aspetto fondamentale che emerge dalla giornata di oggi è proprio l'importanza di comprendere e sfruttare questo potere in modo consapevole e strategico.

Il potere del colore nel marketing

Come spiego nei miei Corsi di Color Design & Consultant, nel marketing i colori sono una componente essenziale nella creazione di un'identità forte e riconoscibile. Secondo uno studio di Emerald Group, il 90% della prima impressione su un prodotto è influenzata dal suo colore. Questo dimostra quanto il colore sia determinante nel creare un impatto immediato e duraturo sulla percezione di un brand. Non c'è nulla di casuale nella scelta cromatica di un marchio, e non possiamo ignorare la duplice valenza simbolica di ogni colore. Ogni tonalità porta con sé significati e sensazioni che possono variare a seconda del contesto culturale, storico e sociale. Pertanto, la scelta di un colore deve essere ponderata con attenzione, perché un errore potrebbe compromettere l'intero progetto, sia che si tratti di design d’interni, branding o comunicazione visiva.

I colori nel design e nell'interior design

Nel mio lavoro di interior design, ogni colore ha il potere di trasformare uno spazio, rendendolo accogliente, stimolante o rilassante. Quando lavoriamo su un progetto di interior design, è fondamentale considerare come il colore influisce sull'umore, sull’energia e sul comportamento delle persone che abiteranno o vivranno quegli spazi. Per esempio, il rosso può stimolare l'energia, mentre il blu può donare un senso di tranquillità. Eppure, questi colori devono essere utilizzati con equilibrio, poiché ogni colore ha un impatto profondo sulle emozioni e sull’esperienza spaziale.

La simbologia del colore nel marketing e nel design

Ogni colore ha un significato preciso, che varia anche a seconda del contesto. Vediamone alcuni esempi significativi:

Rosso: energia e allerta

  • Il rosso è il colore dell'intensità, della passione e della forza. È un colore che cattura l'attenzione e stimola l'azione. È il colore della Ferrari, del rossetto rosso, simbolo di sensualità e vitalità, ma è anche il colore del pericolo, come il semaforo rosso. Nella progettazione degli spazi, il rosso può essere utilizzato per creare ambienti dinamici e vivaci, ma va dosato con cura per evitare sensazioni di ansia.
Blu: fiducia ma anche freddezza
  • Il blu è uno dei colori più usati nel branding, poiché trasmette serenità, affidabilità e autorità. È il colore della professionalità, come lo sono i loghi di marchi come IBM. Tuttavia, il blu può risultare anche freddo e distante, come dimostrato dal fatto che, in inglese, "I'm blue" significa "sono triste". Nell'interior design, il blu è perfetto per ambienti come uffici e spazi dedicati al relax, ma può risultare impersonale se usato in eccesso.
Giallo: ottimismo con leggerezza
  • Il giallo evoca gioia, energia e ottimismo. È un colore luminoso che può ravvivare qualsiasi ambiente. Tuttavia, se usato in modo troppo predominante, può risultare frivolo e poco serio. È un colore perfetto per le stanze dei bambini o per spazi informali, ma non è sempre adatto per ambienti dove è richiesta serietà e calma.
Verde: natura ma anche staticità
  • Il verde è il colore della natura, della crescita e della sostenibilità. È rilassante e rassicurante, ma può anche risultare statico se non usato con attenzione. Ad esempio, un verde troppo spento in un packaging potrebbe non risultare appetibile o invitante. Nel design d'interni, il verde può essere usato per creare spazi che promuovono il benessere, ma deve essere combinato con altri colori per evitare un effetto "piatto".
Nero (e bianco): eleganza con ambiguità
  • Il nero è il colore dell'eleganza e del lusso, ma anche della morte e dell'oscurità. È il colore di chi sceglie il sofisticato, ma può anche risultare minaccioso o triste. Il bianco, d'altro canto, rappresenta la purezza e la semplicità, ma può anche sembrare freddo o incompleto se usato in modo isolato. Entrambi questi colori sono fondamentali nell'interior design, dove la loro combinazione può creare ambienti estremamente eleganti, ma è necessario prestare attenzione all'equilibrio.
Multicolore: inclusione o confusione?
  • L'uso del multicolore, come nei loghi di Google o eBay, rappresenta apertura, diversità e inclusività. Tuttavia, se non è gestito con una visione chiara e coerente, può sembrare caotico e disorganizzato. In interior design, il multicolore deve essere utilizzato con saggezza, creando un equilibrio visivo che non risulti troppo confuso o eccessivo.

La Giornata Mondiale del Colore ci invita a riconoscere il colore come un linguaggio universale, capace di influenzare le emozioni e le percezioni. Come designer, è fondamentale scegliere i colori con consapevolezza e conoscenza, affinché ogni spazio, ogni prodotto e ogni comunicazione visiva non solo siano visivamente attraenti, ma anche emotivamente significativi. Il colore è un potente alleato del design, in grado di raccontare storie, evocare emozioni e trasformare la nostra esperienza del mondo.


Gabriella Alison Cevrero 


Chi avrebbe mai immaginato che esista un colore che non si può vedere nel mondo reale, a meno di usare… un laser? 

Ebbene sì, si chiama olo ed è stato appena "scoperto" da un gruppo di ricercatori dell’Università della California a Berkeley. Sembra uscito da un romanzo di fantascienza, ma in realtà parliamo di scienza purissima (e un po’ visionaria). Lo studio, pubblicato su Science Advances, ha già fatto discutere  parecchio.



Ma cos’è questo misterioso olo? Descritto come un verde-bluastro più brillante e saturo di qualsiasi cosa i nostri occhi abbiano mai visto, il nuovo colore è stato percepito soltanto da cinque persone—tra cui tre scienziati autori dello studio—grazie a un esperimento che stimola con precisione certosina le cellule della retina con impulsi laser. Niente pantoni da sfogliare, insomma: olo esiste solo in condizioni molto particolari, ed è frutto di un vero e proprio "trucco visivo".


Per capire meglio: la nostra retina è popolata da cellule chiamate coni, che sono responsabili della percezione del colore. Ne abbiamo di tre tipi: quelli che captano il blu (S), il verde (M) e il rosso (L). Ogni volta che vediamo un colore, il nostro cervello elabora una combinazione di segnali da questi tre tipi di coni. Quello che ha fatto il team di Berkeley è stato isolare e stimolare solo i coni M—un'impresa tecnologicamente non da poco—generando così un segnale che il cervello non ha mai ricevuto prima, creando la percezione di un colore… completamente nuovo.


Il co-autore Ren Ng, che ha partecipato come volontario, ha descritto l’olo come “più saturo di qualsiasi colore visibile nel mondo reale”. Per chi vuole un’idea più concreta, l’olo ricorda vagamente un verde acqua, ma più intenso, quasi abbagliante.


Naturalmente, la comunità scientifica non è tutta d’accordo. C’è chi parla di semplice illusione o di una questione interpretativa. Alcuni esperti, come John Barbur della City St George’s University di Londra, ritengono discutibile parlare di “nuovo colore” se serve un laser per vederlo. Ma anche questo fa parte della magia della scienza: ogni scoperta, per quanto “strana”, apre nuovi orizzonti.


E non si tratta solo di meraviglia estetica. Gli studiosi stanno già esplorando le possibili applicazioni mediche di questa tecnologia. Il dispositivo utilizzato, chiamato Oz, potrebbe un giorno aiutare persone con daltonismo a percepire sfumature di rosso e verde, anche solo per pochi istanti. Un piccolo miracolo ottico, insomma.


Per chi lavora nel mondo dell’interior design, questa scoperta ci ricorda quanto sia potente il colore nel modificare la nostra percezione della realtà. Certo, l’olo non sarà disponibile su una mazzetta RAL domani mattina, ma ci invita a riflettere: quanti altri modi ci sono di “vedere” il mondo? E quanto ancora può offrirci la scienza per espandere la nostra sensibilità visiva e, perché no, anche estetica?


Nel frattempo, continuiamo a giocare con luci, materiali e riflessi… chissà che un giorno non riusciremo a portare anche un pizzico di “olo” in uno dei nostri progetti!


Fonte: Science Advanced



Il salone del Lifestyle è il salotto vibrante di Lugano che offre suggestioni, ispirazioni e novità in un evento che coniuga divulgazione, esposizione e enogastronomia per presentare al pubblico eccellenze e qualità.

Il colore non è un semplice riempitivo di sfondo, ma può diventare un protagonista essenziale per aiutarci a raggiungere il benessere quotidiano: la scelta delle tonalità giuste può trasformare l’atmosfera degli ambienti, non solo valorizzando arredi e materiali, ma influenzando positivamente il nostro umore, riducendo lo stress e favorendo il relax.
Con strategie cromatiche calcolate, è possibile personalizzare gli spazi abitativi secondo le proprie esigenze pratiche ed emotive, trasformando la casa in un rifugio di serenità e benessere.


TITOLO DELL'INTERVENTO 

"Armonia dei colori in casa: strategie per migliorare la qualità della vita"

Relatrice: Gabriella Cevrero
Data e ora: Domenica 13 Ottobre, 14.00 - LUGANO 



















Casartigiani Piemonte insieme ad Accademia Telematica Europea e Interiorissimi.it è lieta di comunicare l’organizzazione dell’evento “La Scienza del Colore per il Design e l’Arredo Casa”, un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di design d’interni e i professionisti del settore.
 

40.000 visitatori al più importante evento su design, arredamento e casa. Successo per le iniziative di Casartigiani Piemonte. 



La 61ª edizione di Expocasa si è chiusa con un bilancio estremamente positivo, riconfermando la sua importanza come evento chiave nel settore dell’arredamento, del design e delle soluzioni abitative. Svoltasi all’Oval Lingotto Fiere di Torino dal 28 settembre al 6 ottobre 2024, la manifestazione ha attirato oltre 40.000 visitatori, tra cui ben 5.000 professionisti del settore, consolidandosi come appuntamento di riferimento a livello nazionale come quello di Casartigiani Piemonte al centro di importanti eventi come “La scienza del Colore per il Design e l’arredo Casa”.

Gabriella Cevrero Expoxasa Casartigiani
“La scienza del Colore per il Design e l’arredo Casa” con Gabriella Alison Cevrero, Interior e Color Designer – www.alisoninteriors.it organizzato da CASARTIGIANI Piemonte

Questi eventi hanno confermato il ruolo di punta del Salone per professionisti e appassionati, con visitatori provenienti da diverse regioni italiane, tra cui Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia e altre aree del paese. L’edizione del 2024 ha segnato un incremento del 10% rispetto alle edizioni precedenti, con una forte presenza di giovani, molti dei quali hanno visitato la manifestazione per la prima volta.

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 250 brand, ciascuno con la propria visione innovativa del design e delle soluzioni abitative. I settori rappresentati variavano dall’arredamento moderno e vintage, fino ai serramenti, alla climatizzazione, alla sicurezza e alle ristrutturazioni. Un’attenzione particolare è stata riservata alla sostenibilità e alle soluzioni ecocompatibili, riflettendo le nuove tendenze verso il risparmio energetico e la riduzione dell’impatto ambientale.

Innovazione e artigianato al centro di Expocasa

Casartigiani Piemonte (www.sindarti.it) ha svolto un ruolo di primo piano all’interno della manifestazione, evidenziando l’importanza dell’artigianato locale e della valorizzazione delle competenze artigiane nell’evoluzione del settore. La loro presenza ha messo in luce l’eccellenza del “fatto a mano” e ha contribuito a rafforzare il legame tra design e tradizione, particolarmente sentito in un contesto come quello piemontese, dove l’artigianato continua a essere una forza trainante per l’economia locale.

Nel corso della manifestazione sono stati organizzati numerosi workshop e incontri con esperti del settore, che hanno esplorato argomenti chiave come l’evoluzione del concetto di abitare, le nuove frontiere del design, le tecnologie emergenti e le opportunità legate agli incentivi fiscali per le strutture ricettive.




Gabriella Alison Cevrero ha condiviso la sua esperienza nel campo del Color Design per Interni e Arredo. Esperta e docente nel settore del design, Cevrero ha accompagnato i partecipanti in un viaggio esperienziale volto a esplorare l’importanza del colore negli ambienti di vita quotidiani nell’evento dal titolo: “La Scienza del Colore per il Design e l’Arredo Casa”.

Considerato uno degli elementi più importanti nel design, il colore è stato approfondito non solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello psicologico. Cevrero ha mostrato come l’uso strategico dei colori possa influenzare il benessere delle persone e modificare la percezione degli spazi abitativi. “Il colore non rappresenta semplicemente una scelta estetica; è un potente strumento capace di influenzare l’atmosfera e il comfort di uno spazio,” ha affermato Cevrero durante il suo intervento. Attraverso esempi pratici e soluzioni su misura, ha dimostrato come una corretta pianificazione cromatica possa trasformare un’abitazione, rendendola più accogliente, funzionale e in grado di riflettere la personalità di chi la vive.


Questo incontro, organizzato da CASARTIGIANI Piemonte, è stato uno dei momenti più attesi e seguiti di Expocasa. La capacità di Cevrero di comunicare la sua visione del design, basata su una solida comprensione scientifica, ha catturato l’interesse non solo dei professionisti del settore, ma anche di un pubblico curioso e appassionato, desideroso di imparare nuove tecniche per valorizzare i propri spazi.

Durante il workshop, i partecipanti hanno potuto esplorare come il colore possa essere utilizzato per modulare l’emozione e l’energia di un ambiente, imparando a gestire la complessità della progettazione cromatica in modo efficace.

Un evento che guarda al futuro

Nonostante il grande successo, Expocasa non si ferma qui. Gabor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia, ha già annunciato la prossima edizione per il 2025, promettendo ulteriori novità e un’offerta ancora più ampia. “Siamo estremamente soddisfatti del successo di Expocasa 2024 – ha dichiarato Ganczer – e già da ora stiamo lavorando alla prossima edizione, con l’obiettivo di continuare a crescere e offrire un’esperienza sempre più coinvolgente e all’avanguardia.”

Parallelamente, dal 21 al 23 novembre 2024, sempre all’Oval Lingotto Fiere di Torino, GL events Italia organizzerà un altro importante appuntamento per il settore: Restructura, un evento dedicato alla riqualificazione e alla ristrutturazione edilizia, che si conferma come uno dei saloni di riferimento in Italia.

Expocasa 2024 ha dimostrato ancora una volta di essere un evento capace di unire tradizione e innovazione, guardando al futuro con un occhio attento alle sfide della sostenibilità e alle esigenze di un pubblico sempre più esigente e consapevole. L’importanza della manifestazione risiede nella sua capacità di riunire in un unico luogo il meglio del design, dell’artigianato e della tecnologia, offrendo un’esperienza unica sia ai professionisti del settore che agli appassionati.

E per chi desidera approfondire il tema coloreGabriella Alison Cevrero sarà nuovamente protagonista al prestigioso evento Lugano Lifestyle (www.luganolifestyle.ch), che si terrà dal 10 al 13 ottobre a Lugano. Durante il suo intervento, previsto per domenica 13 ottobre alle ore 14:00, Cevrero parlerà dell’Armonia dei Colori in Casa, mostrando come le giuste tonalità possano trasformare l’atmosfera degli ambienti domestici e migliorare la qualità della vita. L’evento, che riunisce professionisti di architettura, design e arte, rappresenta un’importante piattaforma di dialogo su tendenze e innovazioni nel settore​.





 




 


Immagina di essere in una di quelle vecchie pellicole di Hollywood, dove il protagonista decide di abbandonare la frenesia della città per rifugiarsi in una pittoresca casa di campagna. Ecco, quella casa non è altro che una finca, un termine spagnolo che, se non lo conosci, potrebbe sembrare il nome di un'adorabile mascotte da cartone animato. Ma niente paura, sono qui per svelarti i misteri e le meraviglie delle fincas, e chissà, forse anche farti innamorare di queste gemme nascoste della vita rurale.

Partiamo dalle basi: cos'è una finca? Una finca è una proprietà rurale, spesso utilizzata come casa di campagna o azienda agricola. Le fincas sono un po' come quei vecchi parenti eccentrici di cui tutti parlano, ma che nessuno ha mai visto veramente. Sono radicate nella tradizione spagnola e delle isole Baleari, e sono costruite con materiali locali che riflettono l'architettura vernacolare. Insomma, sono il cuore pulsante della vita campestre.

Ora, immagina una finca su una collina, costruita con la pietra calcarea estratta proprio da lì. Questa pietra, con le sue tonalità che vanno dal bianco candido al giallo dorato, è come il vino: più vecchia è, meglio è. E poi, diciamocelo, una casa fatta di pietra calcarea ha sempre quel non so che di regale, come se fosse pronta a essere il set di un film epico sulla vita rurale.

Parlando di colori, le fincas non sono solo una festa per gli occhi, ma anche un omaggio alla natura. I verdi salvia e muschio delle colline, i marroni caldi del terriccio fertile, i bianchi luminosi delle giornate soleggiate: ogni colore racconta una storia. Immagina di svegliarti in una stanza dipinta di azzurro polvere, con il sole che filtra attraverso le persiane di legno, creando un gioco di luci e ombre che sembra uscito da un quadro impressionista. È come vivere in una favola, solo che la tua carrozza è una vecchia bicicletta arrugginita e il tuo principe azzurro è il fattore che ti porta le uova fresche ogni mattina.

Passiamo agli arredi: qui si entra in un territorio dove il rustico incontra il chic. I mobili sono spesso pezzi unici, realizzati su misura da artigiani locali. Le linee sono pulite, i materiali naturali. I tavoli di legno massello sembrano avere storie da raccontare, i tessuti di lino e cotone aggiungono un tocco di leggerezza. Ogni elemento è scelto con cura per rispecchiare la semplicità e la funzionalità della vita rurale, ma con quel pizzico di eleganza che fa la differenza. È come se una vecchia contadina avesse frequentato un corso di interior design a Parigi.

E la sostenibilità? Non possiamo dimenticarla! Le fincas sono il paradiso degli eco-warriors. Energie rinnovabili, sistemi di recupero delle acque piovane, materiali ecologici: tutto è pensato per ridurre l'impatto ambientale. Vivere in una finca significa abbracciare uno stile di vita in armonia con la natura. E se pensi che tutto questo sia troppo bucolico per essere vero, immagina di sorseggiare un bicchiere di vino biologico prodotto nel vigneto dietro casa, mentre osservi il tramonto. Non male, vero?

Infine, il giardino. Ah, il giardino! Piante aromatiche come rosmarino, timo e lavanda riempiono l'aria di profumi inebrianti. Alberi di ulivo e cespugli di lavanda creano un'atmosfera mediterranea che ti fa dimenticare di essere a pochi passi dalla civiltà. È un luogo dove puoi rilassarti, leggere un buon libro o semplicemente goderti la compagnia del tuo cane (o del vicino di casa eccentrico che ti racconta storie di fantasmi locali).

In conclusione, le fincas sono molto più di semplici case di campagna. Sono un tuffo nel passato, un omaggio alla bellezza naturale e un esempio di sostenibilità. Sono il luogo perfetto per riscoprire la gioia delle piccole cose, per rallentare e apprezzare la vita. Quindi, la prossima volta che senti parlare di una finca, non pensare solo a un vecchio rudere in mezzo al nulla. Pensa a un tesoro nascosto, un rifugio di pace e bellezza che aspetta solo di essere scoperto. E chissà, magari un giorno ti ritroverai anche tu a vivere la tua avventura rurale in una finca, con una gallina come vicina di casa e un bicchiere di vino in mano.

Un tributo alla bellezza sostenibile 

Una finca, termine spagnolo che si riferisce a una proprietà rurale o agricola, rappresenta molto più di una semplice abitazione. Tradizionalmente, queste strutture erano utilizzate come case di campagna, spesso situate in splendide cornici naturali e circondate da terreni agricoli. Le fincas sono emblematiche delle regioni rurali della Spagna e delle isole Baleari, come Maiorca e Ibiza, e sono costruite con materiali locali che riflettono l'architettura vernacolare.




Un esempio splendido di ristrutturazione moderna di una finca è l'antica proprietà che ha eletto a protagonista la pietra calcarea della collina su cui sorge. Questo materiale, estratto localmente, non solo conferisce autenticità e carattere all'edificio, ma rappresenta anche un omaggio alla geologia e alla storia dell'isola. La pietra calcarea, con le sue tonalità calde che variano dal bianco al giallo dorato, è utilizzata sia per le pareti esterne che interne, creando una continuità visiva che armonizza l'abitazione con il paesaggio circostante.

La ristrutturazione della finca rispetta e celebra l'estetica tradizionale dell'isola attraverso l'uso di materiali locali e sostenibili. Oltre alla pietra calcarea, si impiegano legni autoctoni come il pino e l'ulivo per i dettagli strutturali e gli arredi. Questi legni non solo aggiungono calore e texture agli interni, ma sono anche scelti per la loro resistenza e durabilità. I pavimenti in terracotta, un altro elemento tipico dell'architettura mediterranea, contribuiscono a mantenere fresca la casa durante i caldi mesi estivi, riflettendo la saggezza costruttiva delle generazioni passate.

I colori utilizzati nella ristrutturazione sono un chiaro omaggio all'isola e alla sua natura. Le tonalità neutre e terrose dominano gli spazi, con pareti bianche che amplificano la luce naturale e creano un senso di apertura e tranquillità. I toni del beige, del sabbia e del marrone sono impiegati per i tessuti e gli arredi, evocando le spiagge e i paesaggi aridi dell'isola. Questi colori, accostati alle superfici in pietra e legno, creano un ambiente accogliente e rilassante, in perfetta armonia con la natura circostante.

Lo stile di arredo della finca ristrutturata è un'interpretazione contemporanea del design rustico mediterraneo. I mobili sono scelti con cura per rispecchiare l'eleganza semplice e funzionale della vita rurale. Gli arredi in legno massello, spesso realizzati su misura, presentano linee pulite e design senza tempo, mentre i tessuti naturali come il lino e il cotone contribuiscono a creare un'atmosfera leggera e ariosa. Elementi decorativi come ceramiche artigianali, tappeti intrecciati a mano e cesti di vimini aggiungono tocchi di autenticità e raffinatezza, rendendo ogni spazio unico e personale.

La sostenibilità è un principio guida in questa ristrutturazione. Oltre all'uso di materiali locali e naturali, sono state adottate diverse soluzioni per ridurre l'impatto ambientale della finca. Sistemi di energia solare forniscono elettricità e acqua calda, mentre un'efficiente isolamento termico e ventilazione naturale garantiscono il comfort abitativo con un minimo consumo energetico. Il recupero delle acque piovane e l'uso di prodotti ecologici per la pulizia e la manutenzione completano un approccio olistico alla sostenibilità.

Il giardino che circonda la finca è progettato per integrarsi perfettamente con l'ambiente naturale, utilizzando piante autoctone che richiedono poca irrigazione e manutenzione. Alberi di ulivo, cespugli di lavanda e piante aromatiche come il rosmarino e il timo non solo arricchiscono la biodiversità locale, ma creano anche uno spazio esterno che invita al relax e alla contemplazione.

In sintesi, questa antica finca ristrutturata non è solo una dimora affascinante, ma un vero e proprio manifesto di bellezza sostenibile. Ogni elemento, dai materiali scelti ai colori e allo stile di arredo, racconta una storia di rispetto per la tradizione e l'ambiente. La finca si erge come un esempio di come l'architettura vernacolare possa essere reinterpretata in chiave moderna, senza perdere di vista i valori di autenticità, funzionalità e sostenibilità. In un'epoca in cui il rispetto per l'ambiente è più importante che mai, questa ristrutturazione rappresenta un modello da seguire per future generazioni di designer e architetti.